Gli atleti che risultano positivi alle analisi vengono squalificati per un periodo più o meno lungo; nei casi di recidiva si può arrivare alla squalifica a vita. Il doping non è un fenomeno recente, fin dall’antichità si è fatto ricorso a sostanze e pratiche per cercare di migliorare una prestazione sportiva; già nelle Olimpiadi del 668 AC viene riportato l’uso di sostanze eccitanti (quali funghi allucinogeni). In generale gli effetti tossici degli steroidi anabolizzanti, tranne forse quelli sul miocardio, sono di breve durata e reversibili, dopo sospensione di questi composti, nell’arco di alcune settimane.
Queste sostanze sintetiche, che simulano l’azione degli ormoni sessuali androgeni come il testosterone e i suoi derivati, sono in grado di innescare e accelerare l’anabolismo. Quest’ultima è la fase del metabolismo caratterizzata dalla trasformazione di proteine, carboidrati, grassi e altri composti ingeriti attraverso l’alimentazione. Questo processo autoindotto, che normalmente viene portato a compimento dagli ormoni secreti dall’organismo, consente di aumentare la massa muscolare e diminuire la massa grassa. Ciò comporta, oltre a un fisico “pompato”, un aumento della resistenza allo sforzo fisico e, di conseguenza, un importante miglioramento delle performance sportive.
Al suo interno è possibile trovare un dettagliato elenco (sotto la voce Agenti anabolizzanti, Anabolic Agents) degli steroidi anabolizzanti vietati. Sono anabolizzanti (steroidi anabolizzanti androgeni) il mesterolone, l’ossandrolone, l’ossimetolone, lo stanozololo. Agiscono aumentando la forza e la massa dei muscoli scheletrici (azione proteico-sintetica) e determinando lo sviluppo di caratteristiche sessuali maschili (effetti androgeni) quali, ad esempio, incremento della quantità di peli (irsutismo), sviluppo dei genitali maschili e profondità della voce. La Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping ha predisposto la seguente lista di classi di sostanze vietate e di metodi proibiti.
Migliorare artificialmente l’assorbimento, il trasporto o il rilascio di
ossigeno, compresi, ma non limitati ai perfluorochimici, all’efaproxiral
(RSR13) e ai prodotti contenenti emoglobina sintetica (p.e. emoglobine
basate sui sostituti del sangue, prodotti di emoglobina microincapsulata). Se il profilo longitudinale dell’atleta,
che è sottoposto ai successivi controlli, non è compreso
nei normali limiti fisiologici, il risultato sarà un
riscontro
analitico di positività. Se non è stata utilizzata una ulteriore
e affidabile metodica analitica (es. IRMS) e non sono disponibili almeno
gli ultimi tre precedenti tests, l’Organizzazione Antidoping competente
sottoporrà
l’atleta
ad
indagine senza preavviso almeno tre volte entro un periodo di tre mesi. L’uomo, all’esito di un controllo, è stato trovato in possesso di numerose fiale di medicinali sospette, risultate poi essere una vasta gamma di sostanze anabolizzanti steroidee.
Le modificazioni dell’ematocrito, in particolare l’aumento dello stesso, possono esitare nella formazione di trombi intravascolari, con necrosi tessutale massiva ed embolia. La diffusione dell’uso del GH si è accompagnata ad un notevole incremento di farmaci e supplementi alimentari che stimolano la produzione ed il rilascio dello stesso, come certi aminoacidi, i beta-bloccanti, la clonidina (un farmaco antipsicotico di ultima generazione), la levodopa e la vasopressina. Le anfetamine e gli altri stimolanti del sistema nervoso centrale migliorano la prontezza di riflessi e la concentrazione. Nelle agenzie degli Stati Uniti, questo sforzo nazionale per l’anti-doping è coordinato dall’Agenzia Anti-Doping degli Stati Uniti.
Rischia grosso chi, pur di sfoggiare un «fisico bestiale» e vincere competizioni con il cosiddetto aiutino, cede alla tentazione di provare steroidi anabolizzanti. E i pericoli più gravi non sono le conseguenze legali o la squalifica sportiva, ma gravi danni alla salute. Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega a quali rischi si va incontro assumendo queste sostanze dopanti. Gli steroidi androgeni anabolizzanti sono delle sostanze vietate nelle competizioni sportive che vengono sottoposte ai famosi test antidoping.
Sono proibiti i seguenti diuretici e agenti mascheranti, come altre sostanze con struttura chimica simile o effetto/i biologico/i simile/i. Le informazioni contenute in questo blog sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono steroidi farmaci e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Poiché gli steroidi sono ormoni sintetici, sembra che l’utilizzo di steroidi possa essere causa di sbalzi di umore. In alcuni casi l’uso prolungato può provocare ansia, depressione ma anche aggressività e atteggiamenti ostili.
Gli agenti anabolizzanti sono proibiti. a) Gli Steroidi anabolizzanti androgeni (SAA) esogeni*, includono: epitestosterone; 3α-idrossi-5α-androstan-17-one; 3β-idrossi-5α-androstan-17-one; 19-norandrosterone; 19-noretiocolanolone.
In concomitanza con lo sviluppo dell’industria farmaceutica, l’arsenale dei farmaci dopanti si allargò enormemente. A somministrarli era il massaggiatore, come nel caso di Biagio Cavanna per Fausto Coppi. Solo dopo la Seconda guerra mondiale si affermò la figura del medico di squadra, anche se per la tutela sanitaria delle attività sportive il CONI aveva approvato già il 24 febbraio 1930 lo statuto della Federazione italiana dei medici sportivi. Doping è l’uso di sostanze o metodi potenzialmente pericolosi per la salute e capaci di migliorare in modo artificiale la prestazione sportiva.
In molti, però, ne fanno uso attraverso iniezioni, pillole o altri preparati perché convinti di migliorare le prestazioni sportive. Un altissimo numero di utilizzatori di steroidi frequenta le palestre e non è un agonista e non gareggia, ma semplicemente vuole un corpo più estetico. I benefici dell’uso di steroidi in teoria, sono il maggior aumento di massa muscolare, la riduzione della massa grassa, il maggior aumento di forza e recupero psicofisico dalle sedute allenanti e talvolta un senso generale di benessere psicofisico. Per molti anni gli Stati Uniti hanno avuto sul doping un atteggiamento reticente.
steroidi anabolizzanti e cocaina e stimolanti amfetamino-correlati). Le principali motivazioni di questa associazione doping and drug addiction sono due: da una parte l'atleta consuma sostanze d'abuso quali cocaina, amfetamine e stimolanti in genere in contesti ricreativi, da un'altra intende favorire (es.